L'emicrania è una patologia caratterizzata da ricorrenti cefalee, da moderate a gravi, spesso in associazione con una serie di sintomi del sistema nervoso autonomo.
In genere il mal di testa è monolaterale (colpisce cioè solo una metà della testa) e ha natura pulsante. I sintomi associati possono includere nausea, vomito, fotofobia (aumento della sensibilità alla luce), fonofobia (aumento della sensibilità al suono) e il dolore generalmente si aggrava a seguito dell'attività fisica. .
Contrariamente a ciò che si pensa l’emicrania è un disturbo che nella maggior parte dei casi compare in seguito ad una situazione dove ci siamo sentiti svalutati da un punto di vista intellettuale, abbiamo fatto la figura degli stupidi o ci viene in qualche modo impedito di mostrare o far valere le nostre doti di tipo intellettivo. Il sentito profondo è: ‘non sono abbastanza preparato’, ‘non sono abbastanza intelligente’. Questa condizione viene definita ‘svalutazione intellettuale’.
Se il sintomo è ricorrente significa che questa situazione continua a ripetersi nella quotidianità, spesso è qualcosa che accade al lavoro o in ambito scolastico.
Fino a un terzo delle persone con emicrania sperimentano l'aura: un disturbo transitorio visivo, sensoriale, motorio o del linguaggio che precede di poco il verificarsi di un episodio di mal di testa.
Come sempre per poter comprendere cosa è accaduto è importante verificare i sintomi singolarmente, per ogni disagio c’è un sentito biologico specifico, questo approccio da la possibilità di comprendere a fondo che cosa sta accadendo. La comparsa dell’aura ha a che vedere con una situazione dove la persona si è sentita attaccata. Un esempio di emicrania con aura potrebbe essere in ambito lavorativo, un datore che aggredisce verbalmente il dipendente per la sua incompetenza di tipo intellettivo, in questo caso abbiamo sia la svalutazione intellettiva (emicrania) che la componente di attacco (aura).
Come si può intervenire su questo disagio?
In caso si tratti di un sintomo ricorrente è utile comprendere da quale ambito scaturisce, in modo da poter apportare quei cambiamenti che ne evitano la ricomparsa.
Da un punto di vista fisico il disagio viene trattato attraverso l’integrazione di diversi metodi tra cui la Tecnica Cranio Sacrale, che in questi casi si rivela di grande aiuto per ridurre fino a risolvere il disagio. Attraverso leggeri tocchi sul cranio l’operatore comunica con il corpo che tende a rilassarsi. In questo modo si riportano le ossa della scatola cranica in sede in maniera delicata. Il sollievo provato dalla persona è immediato e duraturo. [torna indietro]